Il Dott. Guido Pitocco è nato a Letino in provincia di Caserta il 19.01.1896. Nel 1915 diciannovenne studente universitario di medicina a Napoli, fu chiamato alle armi e dopo tre mesi di accademia a Modena fu destinato al fronte col grado di tenente nel 218° Reggimento di Fanteria.
Al fronte si svelava la sua personalità, l’abnegazione, l’altruismo, il coraggio nei luoghi scritti nella storia di Monte Altissimo, Col Santo, Borgo, Fiera di Primiero. Poi nel 1916 a Dagna, Passo Baole, Pasubio, Lemerle, Zovetto, tappe di sacrifici, di dolori di una guerra tremenda e, ancora, il 18 giugno 1918 a Candelù sul Piave, la manifestazione più pura del suo animo: la decorazione sul campo tra i soldati con medaglia d’argento con la seguente motivazione: “Avvenuta una infiltrazione nemica nel reparto laterale, si spingeva al contrattacco alla testa della propria compagnia, riuscendo con slancio, coraggio ed ardimento a respingere il nemico, malgrado il fuoco intenso dell’artiglieria e delle mitragliatrici avversarie, ed a catturare prigionieri con 4 mitragliatrici nemiche”.
Nel 1922 si laureava all’Università di Napoli in medicina e chirurgia ed iniziava la sua professione prediligendo piccoli centri dove la presenza del medico poteva significare salvezza. Così nel comune Valle Agricola dove il popolo volle incidere il suo nome nel bronzo di una grande campana a ricordo della sua profonda umanità.
Nel 1937 qui a Castelnuovo di Porto ha svolto per lunghi anni la sua professione di medico fino al 1963, con passione, con amore, con tanta generosità.
Nella seconda guerra mondiale si prodigava ad assistere e aiutare i profughi e gli sfollati dai bombardamenti di Roma.
Assisteva con l’abnegazione di sempre, rischiando anche la reazione delle truppe di occupazione, partigiani e rifugiati politici alloggiati nelle grotte di campagna. Si prodigava sempre gratuitamente e con amore alla cura e alla assistenza dei ragazzi, così per i ragazzi orfani nel collegio di Mons. Penitenti “Casa dei piccoli operai”, così per i ragazzi studenti orfani nel collegio dei Padri Teatini di Morlupo.
Nel 1953 veniva eletto Presidente del Patronato Scolastico di Castelnuovo di Porto dove fino al 1960 con amore e generosità svolgeva la sua attività nel modo più efficace e soddisfacente nell'interesse dei piccoli assistiti.
Il 1 Marzo 1967 il suo grande cuore cessava di battere.
Voler descrivere, sia pure sommariamente, tutta la sua vita di medico e i tanti episodi che certamente molti ricordano, sarebbe impresa ardua e lunga.
A noi basta ricordare che, alla sua abilità professionale si univa un profondo senso di genuina umanità, in virtù della quale, chiunque ricorreva a lui, non otteneva solo un sollecito soccorso di scienza ma, sempre e comunque, una paterna ed affettuosa parola di conforto tanto necessaria là dove il male diffonde la tristezza e toglie la speranza. Possano la sua vita, la sua figura e le sue opere essere di esempio ed ispirazione ai giovani che si preparano ad essere gli uomini di domani.